Cuori a ritmo di Pace

Cuori a ritmo di Pace

Quando accade qualcosa che definiamo terribile spesso incontriamo qualcuno che ci incoraggia a coltivare la fiducia nella vita e ad allargare il cuore. 
Sì, perché non sempre i pensieri ci traghettano nella gioia. A volte ci facciamo coinvolgere da strutture di pensiero che alimentano la nostra paura e perdiamo la pace dentro e fuori di noi.
Ed ecco che, allora, fa capolino la guerra.
Qualcuno ritiene che in alcuni casi sia utile, la guerra dico.
Ma lo è veramente? E per chi? Forse per chi vuole ottenere che aumenti il prezzo del petrolio e arricchirsi, non certo per le donne e i bambini.
Attenzione, sono soltanto domande e riflessioni!
Non fatevi venire desideri bellici contro di me, ora.
Lo dico soprattutto ai petrolieri che si sentissero attaccati dal tipo di domande e riflessioni.
Il vero potere “gioca la partita” nel cuore e sceglie di vivere in pace. Ha facoltà e capacità di rifiutare la guerra con un bel: Grazie NO!
I petrolieri cosa scelgono? E i venditori di armi? Sono, sempre e, soltanto domande!
Nel mondo esistono, non si può negare, individui capaci di organizzare trame oscure.
Risultano essere persone spericolate che pensano soltanto ai propri interessi avendo dimenticato di ascoltare il battito del cuore.
Eppure è semplice: si sta fermi, si respira e si ascolta!
Possono farlo tutti, ma proprio tutti, tutti.
La guerra e la pace, rigorosamente in ordine alfabetico, hanno la stessa partenza: il desiderio. Non lo stesso ovviamente, ed è per questo che percorrono, inevitabilmente, strade diverse approdando in luoghi agli antipodi.
La guerra è sempre “Vestita” di dolore e sangue, la pace di armonia e sogni.
La guerra è sorda ai compiti più nobili: collaborazione fra tutti i popoli, eliminazione della miseria, della discriminazione razziale, delle malattie e della fame, mettendo, ovviamente, a disposizione dei più poveri le risorse eccedenti dei ricchi.
La pace, diversamente, non ha dubbi: mettiamoci subito al lavoro e risolviamo questi problemi, partendo dal ritmo del cuore.
Non l’ho inventato io il ritmo.
Il ritmo è ovunque e la guerra è fuori ritmo, affetta da aritmia, sempre e per sempre!
Occorre coltivare pensieri giusti come quelli di Martin Luther King, per nominarne uno, quando nel 1967, più di 50 anni fa, pronunciò parole, a mio parere, ancora valide oggi: “Dobbiamo rapidamente iniziare la transizione da una società orientata alle cose a una società orientata alle persone. Quando le macchine e i computer; il profitto e i diritti di proprietà sono considerati più importanti delle persone, è impossibile sconfiggere la mastodontica troika razzismo, materialismo e militarismo”.

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